L'ascesa alla Cima Corte Lorenzo dalla cresta est, che dalla Valgrande sale prima alla Pasquetta, è forse il percorso più impegnativo a questa montagna (esclusi naturalmente i percorsi di arrampicata su roccia a questa cima, di cui però non ho notizie...).
Salita da lungo tempo immaginata... le osservazioni fatte durante alcuni giri precedenti nei dintorni, hanno confermato la fattibilità e anche le difficoltà della salita...
Un ottimo punto di osservazione della parte medio-bassa di questa cresta (il tratto più impegnativo), è il panoramico sperone roccioso (sul quale vale sempre la pena di fare una sosta quando si passa da queste parti...), che si incontra all'inizio del "sentiero della teleferica" che dalle baite superiori di Corte Buè traversa la Val Camiasca e poi scende in Val Foiera verso Orfalecchio; dal versante sinistro orografico della bassa Val Camiasca, dopo il bosco inizia una cresta rocciosa con vegetazione, sopra la caratteristica parete con la roccia bianca ben visibile da lontano.
Proseguendo verso l'alto, si nota un tratto con alcuni spuntoni rocciosi, ma la prospettiva inganna, si tratta infatti di un altro crestone che sale dalla Val Foiera, diviso dalla nostra cresta da un profondo canale; ancora più in alto, il tratto più impegnativo che permette l'accesso alla cresta che sale verso la Pasquetta.
In questa occasione la salita è iniziata da bosco sottostante le baite dell'Alpe della Val Camiasca (dopo un giro alla ricerca di questa Alpe), ma la via di accesso più comoda è attraverso il sentiero sopra citato che traversa la Val Camiasca fino al punto di arrivo sulla cresta dove si trova ancora la vecchio trave di legno poggiata sui due blocchi di cemento, resti del supporto della teleferica, qui siamo a quota 870 m. circa.
Dopo un primo tratto nel bosco si raggiunge la parte rocciosa, alcuni spuntoni si possono eventualmente aggirare all'inizio sul versante della Val Foiera, e più avanti su quello della Val Camiasca; verso nord si ammirano i selvaggi spuntoni rocciosi che scendono dai dintorni della quota 1520 m. e dal Torrione di Bettola.
La cresta poi si perde sul ripido versante che si sale con fatica arrivando alla bocchetta a quota 1130 m. circa (bella vista sulla Val Foiera), a destra la cima al termine della cresta rocciosa che sale da nord-est, sulla quale vale la pena di salire per il panorama, ma in particolare per osservare il percorso successivo; questa cima (a quota 1160 m. circa) la si raggiunge salendo una cengia sulla destra, e poi girando a sinistra sulla roccia con qualche passaggio di arrampicata (tratti esposti).
Di fronte il tratto più impegnativo di tutta la salita, una parete di infide roccette e vegetazione; direttamente non si può salire, la via segue sulla destra (tracce di passaggio di camosci) il tratto con maggiore presenza di vegetazione, all'inizio il percorso è meno difficile di quanto sembri guardando dal basso, ma poi verso l'alto il terreno si presenta a tratti quasi verticale e i provvidenziali alberelli a cui aggrapparsi si fanno sempre più radi...
Si arriva finalmente nei pressi della quota 1290 m. circa dove termina il tratto più ripido e inizia la cresta che sale verso la Pasquetta, con percorso più facile ma che richiede sempre attenzione, specialmente quando ci si trova vicino al versante nord dove la cresta precipita (letteralmente...), in Val Foiera.
Salendo, belle vedute in particolare verso la cresta dei Corni di Nibbio, la Val Foiera con le due cime senza nome 1505 m. e 1520 m. il tratto più impegnativo della traversata della cresta dei Corni.
Arrivato al culmine dei prati della Pasquetta, si trova il sentiero della via normale che porta sulla vetta della Cima Corte Lorenzo 1574 m.
Dalla quota 870 m. alla cima, circa 4 ore e mezza.
Agosto 2008
Difficoltà PD - è comunque sempre difficile dare una valutazione di una salita del genere usando la scala alpinistica delle difficoltà...
In Valgrande ci sono altri fattori da tenere in considerazione oltre alle difficoltà "tecniche", i rischi oggettivi di questo ambiente, l'isolamento (in una salita come questa è praticamente impossibile incontrare altre persone...); il tratto che sale alla quota 1290 m. se fosse di buona roccia si potrebbe classificare come difficoltà, intorno al III° grado, ma si arrampica aggrappandosi ai ciuffi d'erba e a qualche raro arbusto....