Da Falmenta al Monte Zeda circa 5 ore.
Per il giro completo calcolare almeno 8 ore.
Difficoltà E (EE per la cresta nord del Monte Zeda).
Giugno 2009
La zona dell'Alpe Fornà
è ricordata in particolare per le vicende del giugno 1944 quando furono qui uccisi i sette partigiani che la lapide sul masso nei pressi dell'Alpe ricorda...Tra gli altri il giovane Ubaldo Cavallasca detto 'Cucciolo' a cui è dedicato il Bivacco.
Il nome di Cucciolo venne poi assunto dalla volante partigiana organizzata da Nino Chiovini.
link :
Casa della Resistenza
Sentiero Chiovini
Istituto Storico della Resistenza
La tranquilla e appartata Val Cannobina si raggiunge da Verbania-Intra seguendo la strada statale 34 verso Cannobio, oppure anche dalla Val Vigezzo immettendosi nella strada provinciale 75 della Valle Cannobina dal Paese di Malesco.
Saliti al piccolo paesino di Falmenta 669 m. (Falméntä) si segue all'inizio la strada asfaltata verso Crealla (Criälä), dopo pochi metri si sale a destra seguendo le indicazioni per Camberto; il percorso è interamente segnalato dai classici segni di vernice e sono presenti cartelli indicatori.
Si raggiungono Camberto 820 m. (Ćämbéert) e Guglio 869 m. (in Ġüi) lungo un tranquillo percorso passando tra baite ancora ben
tenute e frequentate, poi la mulattiera lascia il posto a un sentiero
che percorre il fianco della montagna, dopo una bella scalinata (a
destra una piccola croce ricorda la caduta di un'alpigiana), si arriva
a un bivio, proseguendo diritto si trova la lapide che ricorda due
partigiani caduti durante il periodo della Resistenza.
Si arriva ai ruderi dell'Alpe Mazzarocco 1185 m. (in Matsäröć) dove si passa il torrente chiamato col locale dialetto Ri dä Matsäröć, che scende dal sovrastante Pian di Raslò (u Räzglò) sotto l'ampio circo del versante sud-est della Piota 1925
m. poi si sale a sinistra per superare la nervatura che divide il bacino
della Piota da quello dello Zeda e si arriva nella zona dell'Alpe Fornà inferiore 1450 m. (u Furnà dä Fund) di cui rimangono solo dei ruderi.
Da Fornà inferiore si segue il pendio dove la traccia sale a tornanti fino a raggiungere il bel pianoro dell'Alpe Fornà 1649 m. (u Furnà dä Scimä) con il Bivacco; a sud su un grosso masso una croce e due lapidi ricordano le vicende del periodo della Resistenza.
Dalle baite si traversa verso nord sulla Coscta dä Làrisc (La Costa del Larice...) in direzione del
caratteristico masso "spaccato" da dove inizia la salita della crestina
che permette l'accesso alla cresta nord del Monte Zeda, lungo il percorso del Sentiero Bove; fino a qui non ci sono difficoltà, il tratto seguente fino alla cima è riservato a "escursionisti esperti"...
Il percorso, molto bello e panoramico verso la Valgrande ed il versante salito, è facilitato dalla presenza di alcune catene,
superata la caratteristica "scaletta" si raggiunge la parte terminale
della salita lungo un tratto quasi verticale ma facile, dove le catene
presenti non sono indispensabili, superato il luogo dove si trova ancora la lapide in marmo che ricorda una tragica
caduta nel lontano 1915, si arriva sulla cima del Monte Zeda 2156 m. (l'Azgédä...) (notevole punto panoramico.
In discesa si segue la dorsale est fino al bivio della quota 1829 m. dove si lascia la traccia principale e si segue quella sulla sinistra che scendendo a fianco della Costa del Mugnè (Coscta du Mugnàä) riporta nel fornale dell'Alpe Fornà dopo un ultimo tratto su una scalinata (ä Sc-calasciä) costruita per superare la parete rocciosa.
Foto e testi © www.in-valgrande.it (E-mail)