Per questa remota montagna esiste anche un percorso per gli arrampicatori, quello "storico" del 1948 lungo il versante ovest (mai ripetuto, a parte un tentativo nel 1978), ma il 4/5/6 ottobre 2022 Fabrizio Manoni di Premosello e Felice Ghiringhelli di Cuzzago sono riusciti a concludere questa impegnativa via di salita (complimenti!), link : Gran diedro del Lesino.
- Il percorso : (Avvertenze...) - Difficoltà F - Percorso lungo, impegnativo, e faticoso. (Necessaria la corda, 40/50 metri).
Il canale della Valle di Nibbio si può raggiungere salendo dal paesino di Nibbio posto allo sbocco del canale; questo percorso è il più diretto, ma ultimamente nella parte inferiore (prima della frana) la vegetazione, rovi in particolare, ha reso la progressione molto disagevole...
Un altro percorso seguito in questa occasione, percorre il sentiero che da Cuzzago sale al Sasso Grande, e poi con un traverso a mezzacosta raggiunge il canale poco sopra l'inizio della frana.
Dalla zona del Balm d'la Vegia si segue la traccia discontinua che sale nel bosco lungo il versante destro idrografico della valle, poi si raggiunge il canale che si segue per un tratto uscendo su un ripiano dove si vede sulla destra una piccola cascatella (siamo a circa 1200 m. foto 4) che scende da un canalino laterale, quello dove sale il percorso seguito in questa occasione; questo canale si può raggiungere anche salendo tra la vegetazione (ripido) sulla destra e poi scendendo sulla sinistra nel solco del torrente, ma questo accesso non è consigliabile.
Si segue invece per un tratto il percorso che sale alla Bocchetta di Valfredda, poi si vede sulla destra un piccolo boschetto (più a monte una recente frana ha staccato dalla parete rocciosa diversi grossi massi), ci si dirige verso la parete dove si vede la vecchia catena [foto 5] che permette di superare un passaggio impegnativo, la catena è in loco da molto tempo, e la sua affidabilità non è mai certa...
Si traversa il dosso erboso rimanendo alti sopra il canale che in breve si raggiunge, lo si sale dominati dalla parete ovest del Lesino [foto 8], che diventa sempre più imponente e maestosa man mano che si procede... in alto si distingue la cengia [foto 12] dove hanno bivaccato i primi (e forse finora unici...) salitori di questa parete nel 1948 (Nicola Rossi, Giuseppe Oliva e Sergio Olzeri di Ornavasso).
Bisogna arrivare alla crestina che separa questa valletta dalla Val Cornera [foto 11]; la si raggiunge salendo, nella parte finale, il versante sinistro orografico del canale (che non si può salire direttamente
perché sempre bagnato e con scivoli non percorribili).
Si giunge in un punto dove il canale si allarga, sulla sinistra si vede dell'acqua che scende dalla parete, si prosegue svoltando a destra e quando il canale (qui sempre umido), inizia a restringersi [foto 7] bisogna salire nel boschetto sulla destra (versante sinistro orografica della valletta), all'inizio molto ripido; qui ci sono due possibilità, raggiungere la crestina sulla destra e seguirla con un bel percorso panoramico e impegnativo, e poi nella parte altra traversare verso sinistra superando il canale; oppure salendo gradualmente
il pendio boscoso senza arrivare alla crestina, e traversare sempre verso sinistra superando il canalino nel punto migliore.
Raggiunta la cresta di separazione con la Val Cornera (bel punto panoramico, in particolare verso l'imponente parete ovest del Lesino), si sale per un breve tratto e poi si traversa verso destra (sud) per risalire il canale soprastante, all'inizio qualche breve passaggio di arrampicata, poi si sbuca su un pendio erboso che arriva fino alla cresta della catena dei Corni di Nibbio, qui bella vista verso la Val Cavrì e il Pedum, verso nord il Lesino che però è ancora lontano...
Si prosegue lungo la facile cresta superando una cima intermedia, poi più in alto quando la cresta si fa più impegnativa, si traversa sul fianco destro (versante Valgrande), per raggiungere infine la cima del Lesino 1990 m.
immagini ↑→