in Valgrande
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Lesino (dalla Valle di Nibbio)


  - Salita al Lesino dalla Valle di Nibbio...


  Al termine della catena dei Corni di Nibbio, verso nord spicca la cima del Pizzo del Lesino, una delle montagne più "affascinanti" che circondano la Valgrande...

 Lontana, defilata, è una cima poco frequentata per via del suo lungo accesso; tutti gli itinerari di salita richiedono diverse ore di cammino (spesso impegnativo), la via "facile" segue la cresta che si raggiunge salendo alla Bocchetta di Sautì, poi si prosegue quasi sempre sul filo di cresta, con un bel percorso panoramico (alla cresta si può arrivare anche salendo da Orfalecchio passando da Rodugno).

 Questo percorso è molto lungo ed è preferibile farlo in due giorni dormendo alla balma presso l'Alpe Sautì (se si sale dal versante Ossolano).

 I percorsi più "diretti" e anche più impegnativi salgono dalla Bocchetta di Valfredda e da un canale laterale della Valle di Nibbio che si stacca alla quota di circa 1200 m. percorso usato in passato in particolare dai cacciatori per raggiungere la cresta dei Corni; in questa occasione si sono combinati questi due itinerari realizzando un percorso ad anello impegnativo e faticoso, ma anche molto bello... tra i più interessanti che si possono fare nella zona dei Corni di Nibbio.

 Questo giro anche se molto lungo si può fare in giornata, ma è consigliabile in due giorni, tenendo anche conto del fatto che si può perdere parecchio tempo a cercare il giusto percorso...

 Fattibile anche in senso contrario però già conoscendo la via di discesa dal canale laterale della Valle di Nibbio, e da fare in periodi asciutti in modo da trovare la placca vicino alla Bocchetta di Valfredda in migliori condizioni.

 


 Per questa remota montagna esiste anche un percorso per gli arrampicatori, quello "storico" del 1948 lungo il versante ovest (mai ripetuto, a parte un tentativo nel 1978), ma il 4/5/6 ottobre 2022 Fabrizio Manoni di Premosello e Felice Ghiringhelli di Cuzzago sono riusciti a concludere questa impegnativa via di salita (complimenti!), link : Gran diedro del Lesino.


   - Il percorso : (Avvertenze...) - Difficoltà F - Percorso lungo, impegnativo, e faticoso. (Necessaria la corda, 40/50 metri).

Valle di Nibbio...

 Il canale della Valle di Nibbio si può raggiungere salendo dal paesino di Nibbio posto allo sbocco del canale; questo percorso è il più diretto, ma ultimamente nella parte inferiore (prima della frana) la vegetazione, rovi in particolare, ha reso la progressione molto disagevole...

 Un altro percorso seguito in questa occasione, percorre il sentiero che da Cuzzago sale al Sasso Grande, e poi con un traverso a mezzacosta raggiunge il canale poco sopra l'inizio della frana.

 Dalla zona del Balm d'la Vegia si segue la traccia discontinua che sale nel bosco lungo il versante destro idrografico della valle, poi si raggiunge il canale che si segue per un tratto uscendo su un ripiano dove si vede sulla destra una piccola cascatella (siamo a circa 1200 m. foto 4) che scende da un canalino laterale, quello dove sale il percorso seguito in questa occasione; questo canale si può raggiungere anche salendo tra la vegetazione (ripido) sulla destra e poi scendendo sulla sinistra nel solco del torrente, ma questo accesso non è consigliabile.

 Si segue invece per un tratto il percorso che sale alla Bocchetta di Valfredda, poi si vede sulla destra un piccolo boschetto (più a monte una recente frana ha staccato dalla parete rocciosa diversi grossi massi), ci si dirige verso la parete dove si vede la vecchia catena [foto 5] che permette di superare un passaggio impegnativo, la catena è in loco da molto tempo, e la sua affidabilità non è mai certa...

 Si traversa il dosso erboso rimanendo alti sopra il canale che in breve si raggiunge, lo si sale dominati dalla parete ovest del Lesino [foto 8], che diventa sempre più imponente e maestosa man mano che si procede... in alto si distingue la cengia [foto 12] dove hanno bivaccato i primi (e forse finora unici...) salitori di questa parete nel 1948 (Nicola Rossi, Giuseppe Oliva e Sergio Olzeri di Ornavasso).

 Bisogna arrivare alla crestina che separa questa valletta dalla Val Cornera [foto 11]; la si raggiunge salendo, nella parte finale, il versante sinistro orografico del canale (che non si può salire direttamente perché sempre bagnato e con scivoli non percorribili).

 Si giunge in un punto dove il canale si allarga, sulla sinistra si vede dell'acqua che scende dalla parete, si prosegue svoltando a destra e quando il canale (qui sempre umido), inizia a restringersi [foto 7] bisogna salire nel boschetto sulla destra (versante sinistro orografica della valletta), all'inizio molto ripido; qui ci sono due possibilità, raggiungere la crestina sulla destra e seguirla con un bel percorso panoramico e impegnativo, e poi nella parte altra traversare verso sinistra superando il canale; oppure salendo gradualmente il pendio boscoso senza arrivare alla crestina, e traversare sempre verso sinistra superando il canalino nel punto migliore.

salendo al Lesino...
salendo al Lesino...

 Raggiunta la cresta di separazione con la Val Cornera (bel punto panoramico, in particolare verso l'imponente parete ovest del Lesino), si sale per un breve tratto e poi si traversa verso destra (sud) per risalire il canale soprastante, all'inizio qualche breve passaggio di arrampicata, poi si sbuca su un pendio erboso che arriva fino alla cresta della catena dei Corni di Nibbio, qui bella vista verso la Val Cavrì e il Pedum, verso nord il Lesino che però è ancora lontano...

 Si prosegue lungo la facile cresta superando una cima intermedia, poi più in alto quando la cresta si fa più impegnativa, si traversa sul fianco destro (versante Valgrande), per raggiungere infine la cima del Lesino 1990 m.

 

   - Discesa verso la Bocchetta di Valfredda :

 Dalla cima del Lesino si prosegue verso la cima nord e poi si segue la cresta est che scende verso il versante della Valgrande, giunti dove la cresta presenta i primi salti, si scende poggiando sulla destra della cresta lungo un canalino, ripido ma con buoni appigli, scendendo su un pendio ricoperto di rododendri e in breve, traversando alla fine verso sinistra si raggiunge nuovamente la cresta a valle di un salto roccioso dove si trova una sorta di muretto che fa da punto di riferimento [foto 38 e 40]; qui si scende sul versante opposto (nord), dove si trova qualche traccia di passaggio dei camosci tra gli invadenti ontanelli, più in basso quando il pendio diventa più ripido, si traversa verso sinistra e si scende tra i rododendri lungo una crestina, per poi ritornare al canale.

 Arrivati al punto dove il canale si restringe e diventa non più percorribile in sicurezza senza corda, si traversa sulla sinistra salendo a una bocchetta per poi traversare sulla destra (vecchio segno di vernice rossa) e scendere tra la vegetazione dove si trovano ancora tracce di passaggio dei camosci; scendendo sempre nelle vicinanze del canale si arriva vicino all'uscita, sopra una placca rocciosa solitamente bagnata o umida, qui si scende nel canale usando la corda (sono presenti degli ontanelli da utilizzare come "supporto" una volta qui erano presenti delle vecchie fettucce ).

 Scesi nel canale si traversa verso nord seguendo una traccia e in breve si giunge alla Bocchetta di Valfredda 1697 m. da dove si ritorna a Cuzzago scendendo lungo la Valle di Nibbio.

 

 Da Cuzzago al Lesino calcolare circa 6 ore.

  Per il giro descritto, circa 11/12 ore.

 (Ma se non si trova subito il percorso migliore, o si sbaglia qualche passaggio, i tempi possono notevolmente allungarsi...).

   Agosto 2011
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 Foto e testi © www.in-valgrande.it (E-mail)


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La parete ovest del Lesino...
la parete ovest del Lesino...