Vedi anche la pagina : Caseirino e l'Alpe Cortenuovo.
- L'Alpe Cavalla e i suoi dintorni....
Ritorno in Val Loana ancora nella zona dell'Alpe Cavalla, questa volta lo spunto per questo giro è stato la vista (sempre sulla solita Mappa Rabbini), della presenza di altri alpetti oltre a quello ben conosciuto e ancora "usato"... sulla mappa sono riportati l'Alpe Cavalla di sotto, l'Alpe Cavalla di mezzo (la principale) e l'Alpe Cavalla di sopra (ma ci sono altri ruderi in zona...), la dorsale della quota 1752 m. è chiamata semplicemente Cavalla... (giusto toponimo, considerando la morfologia del territorio...).
Vista la brevità del giro il percorso è stato "allungato" visitando nuovamente l'Alpe Rialone (fotografando le incisioni qui presenti, che ancora mancavano...), e poi risalendo il versante opposto della Val Loana alla Forcola e scendendo dalla dorsale passando dall'Alpe Aiarina, probabilmente il luogo meno visitato di tutta la frequentata Val Loana...

Per chi non gradisce l'affollamento che spesso si trova in questa zona come a esempio a Scaredi, ecco che ci sono altre possibilità (non eccessivamente impegnative) per giri quasi in assoluta solitudine...
- Il percorso : (visita del dicembre 2016)
Dalle Cascine 1253 m. saliamo (con Tim), lungo li sentiero che porta all'Alpe Cavalla, giunti alla Cappella saliamo direttamente il pendio che porta alla dorsale posta a sud; le mappe meno recenti riportano un sentiero, ma abbiamo trovato solo una lieve e parziale traccia, comunque la salita non presenta problemi di sorta.
Si giunge su un pianoro a quota 1680 m. dove si trovano i ruderi di Cavalla di sotto, in verità questi ruderi come gli altri visitati, non sembra che fossero dei veri e proprio alpetti, probabilmente erano solo degli spartani ricoveri; qui si trova un sentierino che traversa e poi risale la dorsale con un bel percorso panoramico, a 1725 m. si trovano altri ruderi e così pure a 1740 m.
Ritorniamo a Cavalla di sotto per seguire il buon sentiero che scende all'alpe principale, poco prima si trovano i ruderi di quella che doveva essere una stalla (vicino c'è una sorgente), e poi in breve si arriva all'Alpe Cavalla di mezzo 1656 m. da dove, salendo direttamente sul poggio sopra la croce in legno, si ritrova una traccia (tagli) che risale, e poi poggia sulla sinistra (sud) passando da una sorgente giungendo sul pianoro dell'Alpe Cavalla di sopra 1750 m.
Verso sud si vede una traccia che risale verso la dorsale della Cavalla (in estate certamente sarà meno visibile...), si risale verso una bocchetta e si giunge sulla dorsale dove si trova un altro rudere a circa 1810 m. qui siamo scesi raggiungendo il sentierino che traversa verso l'Alpe Rialone (tracce e tagli, anche questo in estate può essere poco visibile...), e si scende così all'Alpe Rialone 1602 m.
A Rialone dopo qualche foto alle incisioni, scendiamo a valle lungo il buon sentiero e poi risaliamo da Le Fornaci verso il Colle della Forcola 1685 m. (passando prima dall'Alpe omonima), dal colle si risale, seguendo il percorso segnalato, la sommità più elevata della dorsale che poi continua verso la Testa del Mater e La Cima, un tratto ripido conduce appunto alla quota 1850 m.
Si segue la facile e panoramica dorsale fino alla sella 1773 m. da dove si scende verso ovest in direzione di Aiarina, si scende con percorso libero, il sentiero è praticamente scomparso, si trova una lieve traccia solo nei prati vicino all'alpe, e si arriva così all'Alpe Aiarina 1622 m. uno dei luoghi meno visitati della Val Loana (e non solo...).
Da Aiarina si scende nel bosco, anche qui non si sono trovate tracce di sentiero, il bosco è ripido ma non ci sono particolari difficoltà (ma in questa occasione, camminando sulle foglie col terreno gelato sottostante, bisognava avere molta attenzione...), e si giunge così a fondovalle concludendo così questo bel giro invernale sui versante della Val Loana.
Difficoltà EE - Per questo giro, circa 6 ore e mezza.
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- Il percorso : (visita dell'ottobre 2011)
Si sale in Val Loana da Malesco fino a Fondighebi (parcheggio), poi da Le Cascine si segue il sentiero che sale verso l'Alpe e la Bocchetta di Cavalla; si raggiunge prima l'Alpe Cavalla 1665 m. ancora caricata, e poi in breve si giunge alla Bocchetta di Cavalla 1840 m. verso nord-ovest si vede l'intaglio della Bocchetta di Vald, uno degli ingressi "alti" per la Valgrande...
Dalla Bocchetta si segue il sentiero che traversa verso destra (nord) e si raggiungono i ruderi dell'Alpe Moncucco 1803 m. (qui si trova un cartello indicatore : Caserino delle Pulci 1678 m. che è stato però collocato nel posto sbagliato... e anche le cartine non sono corrette per questa zona...), si scende leggermente sulla destra dell'Alpe e si ritrova la traccia che continua la traversata a mezzacosta del versante nord-ovest del Moncucco; dopo una valletta poco accentuata si giunge al dosso dove si trova il Caserino delle Pulci 1661 m. questo è forse il toponimo più "particolare" di tutti gli alpeggi visitati in Valgrande e dintorni.... da segnalare il paravalanghe alle spalle della baita, simile a quello presente all'Alpe Ai Fornali, in Val Basso.
La traccia continua la traversata rimanendo sempre alla stessa quota e si arriva ai prati dell'Alpe Cortevecchio 1644 m. con il suo grande e lungo stallone (il tetto è completamente crollato all'interno), simile a quelli di Busarasca e Vald; da Cortevecchio si sale per circa cinquanta di metri di quota sulla dorsale e poi si ritrova sulla sinistra il sentiero che traversa sul fianco sud-est del Moncucco; si arriva a un prato dove si trova una sorgente e dei ruderi azzerati, poi si prosegue nel bosco arrivando in vista dell'Alpe Cavalla che in breve si raggiunge (fin qui circa tre ore da Le Cascine).
Dall'Alpe Cavalla si sale una cinquantina di metri di quota e si trova il sentiero sulla sinistra che sale traversando verso il dosso panoramico a quota 1814 m. dove si trovano dei ruderi; la cartina riporta due sentieri che raggiungono il sottostante Alpe Rialone ben visibile da questo dosso, conviene prendere quello "alto", più lungo ma forse più comodo e panoramico che con un ampio giro lungo il versante est del Pizzo Stagno scende verso le baite dell'Alpe Rialone 1602 m. qui le baite sono ancora in discrete condizioni, su due di esse si nota la scritta "Comando Forestale 1955"...
Dall'Alpe Rialone si scende verso il bosco sulla destra, avendo come riferimento alcuni pini visibili poco più in basso, qui si ritrova la traccia del sentiero che poi diventa una mulattiera, che scende rapidamente passando vicino alla parete franosa sulla sinistra e poi con un ultimo tratta nella bella faggeta, raggiunge il fondovalle di fronte all'Alpe Le Fornaci.
Tempo per questo giro, circa 5 ore - Difficoltà E/EE
Il giro, relativamente poco faticoso non richiede molto tempo, ma in montagna bisogna sempre tenere conto di qualche possibile inconveniente....
Quando non capita qualche problema lungo il cammino può succedere, come in questa occasione, di rimanere bloccati per più di quattro ore lungo la stradina della Val Loana a causa di una pala meccanica "rotolata" lungo la scarpata di fianco alla strada, con il successivo intervento di due grosse gru per il recupero..... (vedi le ultime foto).
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