Con Tim partiamo dal piccolo parcheggio di Patqueso scendendo lungo la nuova strada sterrata che supera il Torrente Loana su un grosso ponte in cemento e poi risale la valle verso la presa di captazione sul torrente; la costruzione di questa nuova strada (in zona era stata già realizzata in precedenza la strada che entra in Valle del Basso...), ha cancellato un tratto del vecchio sentiero che sale sul versante sinistro orografico della valle, il sentiero segnalato lo si ritrova quando la strada devia verso il torrente, e lo si segue passando dal Crottetto 1238 m. per giungere alle Cascine 1253 m.
Dalle Cascine (dove il ghiaccio presente segnala l'arrivo dell'inverno), si segue il sentiero per Scaredi e quasi al termine della piana dove si trova il cartello in legno, si lascia il percorso segnalato per traversare sulla destra verso il bosco dove, vicini al canale, si trova la buona traccia del sentiero che sale all'Alpe Rialone 1602 m. ritornato qui dopo cinque anni ( : link alla pagina del precedente giro ), si nota purtroppo l'effetto del trascorrere del tempo... (vedi la differenza tra le foto 30 e 31), ma è il destino che attende tutte la baite ancora in discreto stato in Valgrande...
Si nota sul muro di due baite la scritta "Comando Forestale 1955" e la leggera spolverata di neve fa risaltare in modo interessante le incisioni su una roccia vicino alle baite...
Si sale a monte delle baite e si trova una traccia che risale tra la vegetazione, ci sono numerosi tagli, alcuni abbastanza recenti che portano ad un primo colletto panoramico (qui traversava verso nord il sentierino verso la dorsale della quota 1752 m. che divide questa zona da quella dell'Alpe Cavalla), continuiamo invece a seguire la traccia che sale vicino alla dorsale verso un altro poggio panoramico [foto 17], qui traversiamo con percorso libero (e scomodo... per la presenza della bassa vegetazione, in particolare ontanelli) verso la zona del Caseirino, visibile da lontano.
Con qualche saliscendi per cercare il punto migliore per traversare i canalini, e anche per cercare di aggirare gli ontanelli più fitti, si raggiunge a 1790 m. il Caseirino, costruito al riparo di un piccolo promontorio roccioso, nell'unico punto relativamente al riparo dalle slavine, su un sasso del muro si leggono delle iniziali e la data 1947.
Continuiamo la traversata, scendendo verso i piccoli pianori inferiori si ritrova la traccia che traversa il versante, su un pianorino si vedono i resti di un altro baitello [foto 28], seguendo l'evidente traccia (ci sono anche alcuni segni di vernice rossa), si raggiunge la panoramica dorsale della quota 1752 m. dove il sentiero scende sul versante opposto verso l'Alpe Cavalla 1665 m.
Da Cavalla si segue solo per un breve tratto il sentiero che poi sale all'omonima bocchetta, poi si trova un bivio e si continua lungo la traccia che traversa verso nord e sale traversando il versante est del Moncucco, poi si raggiunge un pianoro ancora usato come pascolo, qui si trovano i resti di una baita e due sorgenti, proseguendo si raggiunge la dorsale e una cinquantina di metri più in basso, il caratteristico lungo stallone dell'Alpe Cortevecchio 1650 m. qui un muro dello stallone è parzialmente crollato seppellendo anche il sasso con la scritta visibile nella foto 46...
Da Cortevecchio si continua la discesa lungo la dorsale nord-est fin verso la quota 1550 m. circa dove si abbandona la dorsale per scendere direttamente nel bosco verso nord; il pendio non è molto ripido e la discesa non presenta particolari problemi, si scende poggiando sulla sinistra lungo un poco accentuato costone tra due canalini (quello più a ovest è il Rio di Cortenuovo, toponimo riportato sulla Rabbini).
In basso troviamo la traccia del vecchio sentiero segnato sulle mappe meno recenti, e si arriva così al pianoro dell'Alpe Cortenuovo 1340 m. il rudere dell'alpetto è posto al riparo di un massiccio muro paravalanghe a cuneo, sulla facciata anteriore si legge la data 1881.... A dispetto del nome, guardando i sassi usati per i muri e il tipo di costruzione, si capisce che si tratta di un alpetto piuttosto "datato"...
Le mappe segnano un sentiero che scendeva verso il Rio del Basso, ma la zona vicino al rio pare sia infestata dai rovi... e allora è più comodo e logico traversare il versante boscoso verso est, per un buon tratto si trova anche una traccia che conduce alla piazzola di una carbonera, raggiunta la dorsale la si segue in discesa fino alla strada che riporta a Patqueso.
Tempo per questo giro, circa 5 ore e mezza.
Difficoltà EE - Immagini del 15 novembre 2016
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