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- Ritorno all'Alpe Taccarello... (ottobre 2015)
(Avvertenze...)
Trascorsi otto anni dall'ultima visita era tempo di ritornare (questa volta con Andrea) a visitare l'Alpe Taccarello, tra gli alberi colorati dalle belle tinte autunnali...
Mentre il tratto che da Taccarello scende a Rigulun è tutto sommato "tranquillo", con percorso abbastanza evidente, quello che traversa da Aurinasca verso l'Alpe Taccarello, rimane sempre impegnativo, e il vecchio sentiero è rimasto visibile solo nel primo tratto fino al canale dove c'è la presa dell'acqua,
dopodiché ogni traccia o segno di passaggio scompare.
Considerando gli anni trascorsi, e il fatto che la memoria ormai si è fatta molto labile... alla fine è come se fosse stata la prima volta che percorrevo questo tratto... con le inevitabili incertezze e deviazioni per cercare i passaggi; in particolare il passaggio "obbligato" della scaletta che permette di traversare l'ultimo canale prima dell'alpe, lo abbiamo mancato...(poi ritrovato dalla parte opposta), e siamo scesi nel canale dall'alto [foto 52 e 54] con un percorso delicato e insidioso, certamente da non ripetere...
Alla fine questo ha reso il giro più "avventuroso"
e adrenalinico... anche questo ha confermato la prima impressione avuta otto anni prima riguardo la Valle del Rio di Prata, una zona aspra e severa apprezzata da pochi intenditori...
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- da Rigulun ad Aurinasca... (novembre 2015)
(Avvertenze...)
Di nuovo nella Valle del Rio di Prata... rimaneva
un ultimo sentiero da cercare, quello segnato solo sulla cartina IGM che dall'Alpe Rigulun traversa verso le baite inferiori di Aurinasca; sulla cartina, in particolare, è segnata esattamente la quota del punto in cui si guada il Rio di Prata (881 m.), in seguito la traccia riportata traversa praticamente sempre alla stessa quota, in realtà sono presenti numerosi saliscendi...
Lungo il sentiero si trovano anche numerose tracce di passaggio
degli animali, a conferma che anche loro seguono il percorso più "logico"...
Si tratta di un percorso relativamente breve (se non si sbaglia...), e perciò in questo giro c'è stata anche l'opportunità di visitare con più calma alcuni alpeggi incontrati lungo il percorso, trovando così alcuni particolari interessanti, che non si possono vedere se si va di fretta...
Salendo da Prata all'Alpe Rigulun si prosegue sul sentiero per Taccarello, superato il rio si continua per un tratto lungo la traccia che sale verso l'Alpe Uccellino, a un certo punto si trova un
bivio (veramente poco evidente...), si prende la traccia sulla sinistra (qualche vecchio taglio col falcetto, tagli che saranno presenti per buona parte del percorso, in particolare nel tratto dopo il guado...), che sale il costone boscoso, in seguito una traccia traversa in leggera discesa giungendo a una roccia piatta [foto 26], ma non è il percorso giusto... comunque se si giunge qui, può servire come riferimento, bisogna salire ancora, a monte delle rocce soprastanti.
Alcune decine di metri sopra la roccia piatta, si ritrova la traccia giusta (qui abbastanza evidente), che traversa verso un piccolo canalino [foto 28] dove si trova anche una cordina metallica che può aiutare per "saltare" il canalino; proseguendo poi si scende al canale principale del Rio di Prata [foto 29, 30 e 31].
Superato il rio, dopo un breve tratto tra piante spinose, si traversa verso le rocce sulla destra dove una betulla che sembra crescere dalla parete [foto 32], indica il punto in cui si deve risalire una paretina in gran parte rocciosa dove si trova un'altra cordina metallica, più in alto si traversa sulla sinistra (sono qui presenti dei rovi fastidiosi...), poi si prosegue traversando il versante e cercando le tracce del vecchio sentiero.
Si continua su una cengia a picco sul canale uscendo su una dorsale dove si trovano alcune grosse betulle tagliate [foto 41], che servono da riferimento per trovare questo passaggio chiave se si fa il percorso in senso opposto; proseguendo si traversa un boschetto di betulle tra l'erba alta e le felci dove la traccia si perde, comunque si continua rimanendo sempre alla stessa quota e dirigendosi verso una dorsale rocciosa [foto 44] che si supera al limite inferiore delle rocce dove si ritrovano le tracce del sentiero.
Durante la traversata si passano alcuni canali, e si arriva a un altro tratto roccioso che si affronta direttamente in leggera salita trovando altri segni del vecchio sentiero [foto 39 e 40], si continua poi su terreno più agevole (anche se si incontrano altri rovi...), e superato un ultimo canale si entra nel bosco dove si trovano le baite inferiori di Aurinasca.
In breve tempo si può salire al nucleo principale dell'alpeggio, Aurinasca dentro, dove si trova la Cappella, in questa occasione accolto dalle padrone di casa... [foto 62], qui raggruppate avendo sentore del peggioramento del tempo in arrivo...
Da Prata ad Aurinasca dentro via Rigulun, circa 4 ore. Percorso impegnativo.
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- all'Alpe Vaudo e all'Alpe Loro per la Lociascia :
(Avvertenze...)
Da Prata di Vogogna si segue il percorso per l'Alpe Sass Aut, dall'Alpe si continua lungo il sentiero che porta a Prasain, dove si lasciano i percorsi segnalati per salire a monte delle baite e, traversando verso il centro della valle si trova una traccia che porta in direzione delle rocce (la Lociascia), alla cui sommità si trova l'Alpe Vaudo.
Proseguendo la traccia diventa poco evidente fino quasi a scomparire, bisogna allora cercare altri segni che indicano il percorso, tacche scavate nella roccia e i rami tagliati col falcetto; se si perdono questi segnali, è meglio non proseguire... Il percorso supera le rocce salendo e traversando su piccole cenge fino a un passaggio con una corda penzolante, il Passo della Lociascia... passaggio insidioso se la roccia è umida.
Si continua a salire su terreno sempre molto ripido, arrivando nel bosco dove si trovano i ruderi dell'Alpe Vaudo 1201 m. diverse baite, alcune ormai azzerate, ormai inghiottite dal bosco...
Per raggiungere l'Alpe Vaudo, non era certo questo il percorso più "comodo"... ma ci si arrivava con gli animali scendendo dall'Alpe Loro e dall'Alpe Morgagno.
Da Vaudo si sale nel bosco, ripido ma facile, dove si trova a tratti una lieve traccia che risale a tornanti fino ad arrivare al bel poggio dell'Alpe Aulor (Loro) 1481 m. con le baite allineate che guardano verso la pianura Ossolana.
Da Aulor un sentiero, a tratti ormai invaso dall'erba e dagli arbusti, traversa verso sud fino all'Alpe Morgagno, sul percorso segnalato che sale al Pizz Lacina; da Murgagn si scende lungo una dorsale panoramica fino ad un bivio, a sinistra si può scendere all'Alpe Marona e a Genestredo di Vogogna (vedi la pagina gli alpeggi di Vogogna), scendendo invece sulla destra, si ritorna verso Prasain; poco prima di arrivare all'Alpe, seguendo la dorsale sulla sinistra si può visitare la bella Alpe Barca 828 m.
Da Prata all'Alpe Loro, circa 3 ore e mezza.
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