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In Valle Aperta...

 


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 Valle Aperta in inverno (dal Mottac)

Valle Aperta (dal Mottac)

 Lungo il versante nord-ovest del Pedum si estende la Valle Aperta (Vall Vèrta), un lungo e incassato vallone che dai contrafforti del Pedum scende fino a In la Piana; sulle mappe del Catasto Teresiano, i cui rilievi furono effettuati principalmente negli anni 1722/1723 e che censì le proprietà fondiarie del Ducato di Milano, la Valle Aperta era chiamata "Val le dini soria detta apperta"...



 Come la vicina Valle di Campo, anche la Valle Aperta fu motivo di dispute tra le comunità di Cossogno e Malesco che ne rivendicavano il possesso.

 La parte alta era utilizzata come pascolo per il bestiame, solo pecore e capre viste le difficoltà di accesso, i pastori entravano passando dal Colle del Langurio (o Languria) 1540 m. in Valle Aperta non sono stati costruiti "alpi", ma erano utilizzate due balme, una dai pastori a l'altra come riparo per gli animali.

 Scendendo di quota la valle diventa boscosa (molto bello il pianoro sospeso del Motto di Schiena di Valle Aperta...), e qui salivano i boscaioli per lo sfruttamento del legname che veniva mandato a valle presso In la Piana, tramite la teleferica dell'impresa di Gottardo Schwarzenbach (vicino alla confluenza del Rio Portaiola con il Rio Fiorina sono ancora visibili i resti di manufatti relativi a questa attività).

 Una valle un po' "nascosta" aperta solo verso il Mottac, ma salendo a esempio sul vicino Pizzo Lazzaretto ecco che si apre un panorama grandioso sulla Valgrande...

Maggio 2006

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 Foto e testi © www.in-valgrande.it (E-mail)


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   (Avvertenze...)


 Il Colle del Langurio (o Languria) è la poco pronunciata sella boscosa a monte dell'Alpe Campo di Sotto, dal colle si traversa verso sud salendo nel bosco poi arrivati su una dorsale con bella vista sulla Valle Aperta, la si segue in discesa per un tratto per poi poggiare a sinistra sul ripido pendio che conduce al torrente. Le balme si trovano più in basso vicino al Rio di Valle Aperta (sul suo versante sinistro idrografico).

 Il Pizzo Lazzaretto si sale a lato (est) dell'evidente colata di rocce rossastre che si vede di fronte (se si arriva scendendo dal Langurio), arrivati alla cresta la si segue superando alcuni speroni e si arriva alla cima con vista su In la Piana, in discesa seguire lo stesso percorso, senza lasciarsi attrarre da "scorciatoie"...

 Dalle balme una lieve traccia traversa, in leggera salita, il versante nord del Pizzo Lazzaretto, arrivando, vicino alla parete rocciosa, a un passaggio obbligato dove sono visibili i resti di una scalinata che porta (ometto), al pianoro del Motto di Schiena di Valle Aperta.

 Dal pianoro nel bosco si scende prima sulla sinistra, e poi poggiando a destra fino alla confluenza del Rio Portaiola con il Rio Fiorina. Si guada il torrente vicino ai ruderi della teleferica (foto 24), poi una traccia conduce alla passerella sul Rio Fiorina che porta a In la Piana.

 
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