Alla fine di marzo, la primavera è già arrivata alle basse quote, in particolare si fa notare con i bei fiori che si mostrano nei boschi prima che si sviluppino le foglie degli alberi, ma alle quote più elevate, e sui versanti nord, è ancora inverno... e la neve è ancora abbondante, così vale la pena di tornare a visitare il piccolo fornale sul versante nord del
Pizzo Marcio...
A dispetto del nome, la montagna è una piccola "gemma" che mostra il suo aspetto migliore proprio nel periodo invernale (ma è meritevole di una visita anche nelle altre stagioni...).
Il suo bel versante nord dove in inverno il sole non riesce quasi ad arrivare, è un luogo appartato e solitario, visitato solo da qualche scialpinista buongustaio (vedi su :
Hikr...).
A proposito di "gemme", è ben nota la presenza degli smeraldi in questa zona, ma non solo... si trovano diverse altre varietà di minerali, un elenco degli stessi è visibile su
: Mindat.
Si segue la strada
SS337 della
Val Vigezzo e superata la galleria di Paiesco, si prosegue fino alla località
La Bettola (sottostante il paese di
Coimo), parcheggio al lato della strada.
Una stradina scende e supera su un ponte in cemento il
Melezzo occidentale e risale il versante opposto passando dalla solitaria stazione di
Coimo della ferrovia Vigezzina (naturalmente qui si può arrivare col treno, tenere conto che
Coimo è una fermata secondaria a richiesta, e pochi treni vi si fermano).
Superati i binari della ferrovia, si sale al corposo alpeggio di
Dalovio 900 m. poi si passa da
Ratto, e si prosegue verso la solitaria baita de
Il Bogo 1066 m. qui il percorso sale nel bosco davanti alle baite, varie segnalazioni indicano il percorso (segni di vernice, frecce disegnate sugli alberi, piante tagliate...) che con vari tornanti sale nel fitto
Bosco Curbello uscendo alla piccola radura dell'
Alpe Miucca 1498 m. (erroneamente indicata come
Miocca su alcune cartine).
Dall'alpe si sale nel bosco poggiando leggermente sulla destra per sbucare su una radura dove si vede il fornale e la cresta del
Pizzo Marcio (e il caratteristico
Dente di Sassoledo...); si scende leggermente per entrare nel fornale e poi si sale con percorso libero verso la cresta.
In questa occasione, con Andrea abbiamo prima provato a risalire verso l'inizio della cresta rocciosa visibile sulla sinistra, ma in alto le condizioni della neve non erano favorevoli e allora abbiamo traversato sulla destra per poi risalire alla cresta nel punto più favorevole, vicino alla
Cima Centrale del
Pizzo Marcio 1923 m. che si può raggiungere con breve traversata sulla destra.
Link alla cartina ↓

Dalla cresta, notevole panorama verso il
Pizzo Ragno e il
Pizzo Nona, il dirimpettaio
Togano, e la cresta del
Tignolino, ma l'aspetto più affascinante di questa escursione, è senz'altro la vista delle belle "rotondità" nevose che si formano sull'accidentata cresta del
Pizzo Marcio, e che modificano completamente l'aspetto dirupato che si vede nella altre stagioni...
Ritorno per il percorso di salita.
Immagini del 28 marzo 2015.