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Marona e Zeda da Scareno...


  - Visita alla Marona e alla Zeda da Scareno...


 Una visita a due cime molto frequentate tra la Valle Intrasca e la Val Pogallo, la Marona e il Monte Zeda.

 Profittando delle insolite condizioni di fine gennaio 2017, con veramente poca neve anche a quote intorno ai 2000 m. su queste cime non lontane dal Lago Maggiore (e prima dell'arrivo della neve prevista nei giorni successivi), valeva la pena di compiere un facile (anche se relativamente lungo) percorso ad anello che partendo da Scareno, raggiunge le due cime.


 Una piacevole escursione in una giornata dal clima veramente mite, con l'unico fastidio dei lunghi tratti su erba scivolosa che richiedeva attenzione.
pericolo...
pericolo...

   - Il percorso :


 Si sale in Valle Intrasca seguendo le indicazione per Aurano che però non si raggiunge, a un ultimo bivio sulla stradina asfaltata si va a sinistra salendo alla frazione di Scareno 694 m. il paese più "interno" della appartata Valle Intrasca; poche possibilità di parcheggio a fianco della strada vicino alla piazzola dell'elicottero, di fronte all'edificio delle vecchie scuole elementari.

 Dal piccolo villaggio si seguono le indicazioni del percorso segnalato che porta a Piaggia, sentiero già seguito durante i precedenti giri in questa interessante zona; si passa sul noto Ponte del Dragone e si sale a Piaggia 910 m. che, più che un corte, ha l'aspetto di un vero e proprio paesino dove è presente anche una Chiesetta.

 Sulla destra (est) sale la dorsale del Pian dei Morti che si percorrerà in discesa, proseguiamo invece (con Andrea e Corrado) lungo il sentiero che, passando da Guara e Occhio, Raggiunge Onunchio 1131 m. corposo alpeggio posto in bella posizione panoramica.

il versante risalito...
il versante risalito...
 Da Onunchio si segue (solo per il tratto iniziale), il sentiero (poco evidente) che sale la dorsale; poggiando prima sulla destra (Nord), non ci sono comunque problemi di orientamento, bisogna salire la dorsale cercando il percorso migliore, passando dal dosso dove si trovano i ruderi del Baitino del Pastore a 1270 m.

 Per qualche tratto, in basso, si sale su erba scomoda e scivolosa (ma è solo un "assaggio" rispetto a quello che si troverà al ritorno scendendo la dorsale del Pian dei Morti...); più in alto il terreno migliora, anche se diventa più ripido, ma non ci sono particolari difficoltà, e si esce sulla cresta incrociando il sentiero segnalato che prosegue verso la Marona con belle vedute panoramiche, che la foschia alle quote più basse, presente in questa giornata, rende più suggestive...

 Si supera il "Passo del Diavolo" dove scende la Val Marona, risalita durante un interessante e impegnativo giro precedente (link), e si giunge poi alla Cappella situata poco sotto alla sommità della Marona 2051 m. verso ovest si vede la "Cresta dei Galli" percorsa in precedenza : link al cui termine si trova una bocchetta dove transita il percorso che scende a Pian di Boit passando da Aurà, seguito in salita al ritorno da questo giro.

 Dalla Marona si prosegue lungo il sentiero segnalato che traversa sul fianco est, la poca neve presente nel primo tratto non presenta problemi, poi, dove il pendio cambia esposizione, orientandosi prevalentemente verso nord-est, dove il sole arriva solo per breve tempo, il percorso si fa più interessante perché il versante si presenta in condizioni "invernali"...

neve sul versante nord...
neve sul versante nord...

 Giunti a una bocchetta (da dove in un giro precedente ero sceso all'Alpe Teccia : link), un ultimo tratto di salita conduce facilmente alla sommità del Monte Zeda 2156 m. una breve sosta ammirando la Val Pogallo e le cime circostanti, e scendiamo lungo il percorso usuale che conduce al Pian Vadà 1710 m. qui si lascia il percorso segnalato per raggiungere sulla destra (sud), la dorsale che scende al Pian dei Morti, dopo un primo tratto con saliscendi, inizia una lunga e in verità poco piacevole discesa su erba abbastanza scivolosa...

 Si raggiunge il Pian dei Morti 1451 m. dove, poco più in basso, si trovano anche dei ruderi, quasi certamente non era un alpetto ma forse semplicemente uno spartano ricovero o una sorta di recinto per gli animali; sul versante est ci si affaccia sulla Valle del Rio Scogno, visitata anch'essa in un precedente giro : link.

 Proseguendo la discesa si trova un breve tratto piacevole e interessante, con gli unici alberi presenti su questa dorsale (sempre belli i faggi che resistono nelle zone battute dal vento, adattandosi agli agenti atmosferici...), poi inizia l'ultima discesa tra le felci e le ginestre, tratto scomodo come quello superiore tra l'erba, ma in modo diverso... certamente è poco consigliabile percorrere questa dorsale in estate...

 Si ritorna così a Piaggia dove finalmente si trova il sentiero seguito all'andata che riporta a Scareno.

 

 Per questo giro, circa 8 ore e mezza incluse le soste.

 Gennaio 2017 - Difficoltà EE

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 Foto e testi © www.in-valgrande.it (E-mail)

sul Monte Zeda...

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