Ritorno con Fiorenzo alla Cima Tuss dopo tredici anni
dall'ultima visita (vedi la seconda galleria di immagini, relative a un giro del 2007 con Dario e Angkor...), vista la relativa brevità di questa escursione vale naturalmente la pena di "allargare" il giro includendo ad esempio la visita all'Alpe Belmello (come fatto in questa occasione), oppure la discesa all'Alpe Cavrua e ritorno via Pogallo, oppure tornare passando da Corte del Bosco e da Velina... ma ci sono altre possibilità, come ad esempio l'interessante percorso che sale da Ucciascia : Link.
Il percorso usuale di salita ricalca quello per la Cima Sasso; da Cicogna si sale all'Alpe Prà con il suo famoso masso coppellato e all'Alpino, il sentiero sale poi alla dorsale che dal Monte Spigo continua passando dalla Colma di Belmello (in basso, verso ovest si vede l'omonima alpe visitata poi al ritorno dove il vecchio sentiero di accesso all'alpeggio traversa verso sud-est ritornando alla dorsale e al sentiero segnalato).
Dopo l'ultima "gobba" sulla dorsale, dove inizia il tratto ripido che sale alla Cima Sasso, si può traversare con percorso libero verso sinistra, non è presente un vero e proprio sentiero (qualche rado ometto), in ogni caso si può procedere "a vista" e il terreno non è mai eccessivamente impegnativo...
Traversando il versante tra le rocce sulla destra che salgono ai contrafforti della Cima Sasso, e la Val Velina che scende ampia sulla sinistra, si giunge alla selletta erbosa della Cola Tuss 1679 m. da dove la vista si apre sui variegati versanti di alcune delle zone più selvagge della Valgrande, solcate da numerosi canali e impervie crestine... da Cicogna alla Cima Tuss quasi tre ore e mezza.
Proseguendo verso ovest la panoramica crestina conduce sulla sommità della Cima Tuss 1735 m. verso ovest il versante precipita sulla sottostante Val Manau, di fronte i Corni di Nibbio (questo luogo permette di osservarli bene in tutta la loro variegata complessità), giù in fondo dove scorre il Rio Val Grande si vede la strettoia dell'Arca e verso nord la zona della riserva integrale dominata dal massiccio del Pedum... ma è notevole anche la vista del versante sud-ovest della Cima Sasso che da qui mostra il suo aspetto più severo e impressionante...
Al ritorno scendiamo a traversare l'ampio versante che conduce al pianoro dell'Alpe Belmello, da lontano si nota ancora la traccia del vecchio sentiero che traversava verso Corte del Bosco (una volta sul posto però, almeno inizialmente, la traccia non è più così visibile...), ma senza difficoltà si raggiunge l'evidente selletta dove si trova poi (foto 56) un bel tratto "costruito" del sentiero.
Prima di superare la seconda zona rocciosa (dove una pianta cresce proprio sopra le rocce, foto 60), salendo un poco si possono vedere due piccole grotte, e si giunge poi sul panoramico prato dell'Alpe Belmello 1419 m. (Alpe Belmel) il caratteristico (e unico) alpeggio costruito utilizzando in parte il marmo estratto dalla vena che arriva fin qui dalla zona della cava di marmo sopra Candoglia utilizzata per il Duomo di Milano (vedi anche questa pagina).
Da Belmello una traccia più evidente traversa e poi scende alla vicina sorgente, si segue invece una più lieve traccia che sale e poi traversa il versante
raggiungendo la dorsale a nord del Monte Spigo, in questa occasione raggiungiamo poi i prati di Leciuri per una "scorciatoia" scendendo e traversando nella faggeta; Leciuri 1311 m. era un alpeggio "sparso" sul versante dove sono ancora presenti i prati (ben visibili anche da lontano), sulla IGM è riportato Leciurt, come spesso è accaduto in passato, molti toponimi si sono modificati col passare del tempo (a volte solo semplicemente per un errore di trascrizione...), in questo caso probabilmente in origine erano I Curt (Le Corti...).
Proseguiamo la discesa lungo il sentiero che porta all'Alpe del Braco e alla successiva Cappelletta di Cima Selva dove lasciamo il percorso segnalato per Pogallo per scendere invece sulla destra lungo un sentiero alternativo per Cicogna (già percorso in precedenza in un paio di occasioni, e si nota che a
distanza di alcuni anni, le condizioni del sentiero in alcuni tratti sono decisamente peggiorate...). Si passa presso la fornace (in questa occasione tralasciamo la visita a La Gana), e passando da in Culet 921 m. si ritorna a Cicogna.
Tempo per questo giro, circa 7 ore. Difficoltà E/EE
Maggio 2020
Cima Tuss... (2020)immagini ↑→
Immagini di una precedente visita nel lontano 2007; una alternativa per il ritorno seguita in quella occasione, più impegnativa e in parte senza sentiero, si svolge lungo (e nei pressi ) del crestone ovest della Cima Tuss, crestone sul cui versante sud-est si trova Corte del Bosco.
Consigliabile alla fine dell'inverno, quando la ripresa vegetativa non è ancora iniziata, perché prima del bosco si attraversa un tratto dalla vegetazione invadente (felci in particolare), che renderebbe molto disagevole il percorso; scendendo, la cresta diventa affilata e impegnativa (difficoltosa anche l'uscita dalla cresta...), conviene allora abbandonarla prima, scendendo verso il bosco in direzione della zona di Corte del Bosco, dove si trova la traccia del vecchio sentiero (qualche segno di vernice rossa), che scende a Velina, qui si prende il sentiero che, passando da Montuzzo, riporta a Cicogna.
Marzo 2007
Cima Tuss... (2007)immagini ↑→